Se utilizzi le email per comunicare con i tuoi clienti o gestisci campagne di email marketing, finire nello spam potrebbe essere un bel problema.
È opportuno, quindi, prestare attenzione ad alcuni particolari quando si decide di inviare una email.
In questo articolo vediamo cos’è lo spam, come funziona e come evitare che le tue email ci finiscano.
Come funziona lo spam?
Al fine di garantire una protezione degli utenti da eventuali virus, email fraudolente e truffe economiche, le caselle di posta seguono alcuni criteri in base ai quali filtrano le email in arrivo. L’email in arrivo, se considerata spam, non viene quasi mai notata dal ricevente dato che nella maggior parte dei casi la posta indesiderata finisce raccolta in una casella apposita.
Per questo motivo, se ci tieni che le tue email vengano aperte e consultate dai destinatari, dovresti seguire 5 best practice fondamentali.
Perché le tue email finiscono nello spam?
Questi consigli non sono orientati solo a risolvere il problema dello spam, si tratta di best practice che ti aiuteranno anche nell’aumentare il tasso di apertura delle email che invii.
1) Il destinatario ti ha contrassegnato come spam
Il motivo più scontato per cui un’email potrebbe finire nello spam. Potrebbe succedere che il destinatario di un’email decida di spostarla nello spam a causa di una svista, certamente, ma potrebbe accadere anche che lo faccia volontariamente.
In questo caso non c’è molto che si possa fare ma sicuramente è buona norma fare attenzione a come scrivi l’oggetto dell’email, a non risultare aggressivo e facendo particolare attenzione ai refusi.
Ci sono altre cose che si possono fare per evitare che le proprie email siano mandate in spam, le vediamo nei prossimi punti.
2) Stai inviando troppi allegati
Gli allegati non sono altro che file e, si sa, i file possono portare con se virus e malware. Se invii troppi allegati c’è il rischio che la casella di posta elettronica blocchi la tua email considerandola potenzialmente pericolosa. In genere, è meglio evitare gli allegati se non sono strettamente necessari. Qualora ce ne fosse il reale bisogno, è preferibile caricare i file su un servizio di cloud storage e fornire al destinatario il link per accedervi.
3) Il contenuto delle email attiva i filtri antispam
Quando ci arriva un’email di spam la riconosciamo facilmente, utilizza termini particolari, l’oggetto contiene errori grammaticali e le email sono piene di parole ricorrenti come:
- “Hai vinto”
- “Sconti”
- “Gratis”
- “Solo per te”
- “Stipendio extra”
- “Metodo segreto”
Sono, in più, da evitare le parole scritte completamente in MAIUSCOLO, un uso spropositato della punteggiatura e degli spazi e l’uso dei segni delle monete. Il problema sta nell’abuso di queste parole, usarne una sola per email, magari non scrivendola nell’oggetto, non dovrebbe causare alcun problema (ma è comunque meglio non rischiare).
Consigliato: Phishing: come riconoscere una truffa e difendersi
4) Non hai inserito il tuo indirizzo fisico
Le leggi a tutela dei consumatori dicono che, come per i siti web, è indispensabile inserire il proprio indirizzo fisico all’interno delle email, soprattutto se si tratta di email marketing. Ovviamente, non rispettando queste regole l’email potrebbe facilmente essere contrassegnata come spam. Niente di che, ma questa regola garantisce un certo grado di trasparenza e tracciabilità.
5) Non stai inserendo il link di cancellazione
Sempre per questioni di legge, è obbligatorio inserire nelle email la possibilità di disiscriversi da una newsletter in modo semplice. Che sia mediante un link o un ipertesto, è fondamentale che chi riceve le comunicazioni perché inserito in una mailing list possa, di sua spontanea volontà, disiscriversi quando ne ha la necessità.
Consigliato: Mail e marketing: I benefici ad avere un server SMTP dedicato