Proposte innovative della Dell EMC, Lenovo e HPE hanno reso possibile un incremento della domanda ed un risultato di tutto rispetto nel 2017.
A dare un forte impulso all’incremento della domanda di server è stata, senza dubbio, la maggiore attenzione da parte di aziende e privati ai servizi cloud.
Secondo quanto riportato da Gartner (Leader mondiale nella consulenza strategica, nella ricerca e nell’analisi nell’IT), il fatturato mondiale legato alle vendite di server, nel terzo quarto del 2017, ha avuto un incremento di ben 16 punti percentuali, mentre la domanda di server è aumentata del 5,1%. Questa discrepanza in termini percentuali tra fatturato e numero di server venduti nasce dalla preferenza all’acquisto di server di alta qualità a scapito dei prodotti economici.
Va inoltre notato che il rilascio di nuovi hardware da parte di Hewlett Packard Enterprise (HPE), Dell EMC e Lenovo ha contribuito a rendere possibile questo importante risultato.
Il primo posto in termini di fatturato spetta alla HPE. Le fonti riportano un introito di ben 3,1 miliardi di dollari ed uno share del 21% sempre riferito al terzo quarto del 2017. Segue a ruota Dell con 3 miliardi di dollari e 20,8% di quota di mercato. Il dato si inverte se consideriamo, però, il numero di server venduti; 17,8% per Dell e 16,7% per HPE.
Il terzo posto va alla Cinese Inspur Electronics. La Inspur ha uffici anche in Giappone e negli Stati Uniti, ma il suo principale mercato di riferimento rimane quello Cinese, Paese con forti investimenti nel settore dei data center. Amazon ha da poco aperto un secondo Web Service in Cina mentre Google ha in programma l’apertura di un data center ad Hong Kong entro il 2018.
Da notare la forte ascesa dei produttori off-brand che con una crescita del 8,1%, un fatturato pari a 5,3 miliardi dollari e vendite di server doppie rispetto a quelle della HPE rendono chiaro un trend che impensierisce i nomi più blasonati. Questi produttori, la maggior parte di origini Cinesi, sono spesso la scelta preferita da parte di importanti player del calibro di Facebook, Amazon e Google.
Forte contributo da parte dell’IoT
A rendere importante la crescita della domanda non è certamente solo la troika composta da Google, Facebook e Amazon. Secondo quanto riportato da DRAMeXchange, un forte impulso è scaturito dalla crescita esponenziale dell’uso dei dispositivi intelligenti (i.e. IoT).
Significativo il dato rilasciato da DRAMeXchange; L’azienda prevede un aumento di memorie, funzionali al cloud computing e ai processi di virtualizzazione, di ben 28,6 punti percentuali.
Questo incremento di domanda andrà però a scontrarsi con la difficoltà delle aziende produttrici di DRAM a rispondere alla crescente richiesta di memorie. Ciò, in ossequio alle più elementari leggi di mercato, ha comportato un aumento dei prezzi delle DRAM dell’85% nel 2017.
Unica nota positiva è la controtendenza delle memorie NAND i cui prezzi, si ipotizza, subiranno una diminuzione.