Gli appassionati di elettronica e gli acquirenti abituali di videogiochi, consolle e smartphone lo conoscevano bene soprattutto per i prezzi più che concorrenziali. L’accusa di evasione dell’IVA e la conseguente emissione di 18 ordinanze di custodia cautelare hanno messo fine al business del noto e-commerce. Pesanti le accuse che includono anche l’associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale.
A seguito di lunghe indagini condotte dalla Polizia e dall’ufficio delle Dogane è stato possibile ricostruire il modus operandi dell’organizzazione che operava tramite due siti web riconducibili ad una società di Malta.
I due siti, grazie a sconti pari all’importo dell’IVA, (i.e. circa il 20%) erano in grado di dare filo da torcere agli ostici e ben conosciuti market place (i.e. Amazon, ecc.).
Le indagini pare abbiano rilevato un’evasione di circa 50 milioni di euro e condotte sembrerebbe rivolte ad eludere controlli da parte del fisco; ogni anno, infatti, la società concessionaria per l’Italia chiudeva i battenti per essere poi subito rimpiazzata con una nuova azienda.
Il volume d’affari si aggirava intorno ai 250 milioni di euro. I siti sono stati, in un primo momento, oscurati dalla Polizia Postale con conseguente “disagio” per tutti coloro in attesa della consegna dei prodotti ordinati ed anticipatamente pagati ma ancora non consegnati. Ancora troppo presto per capire quali saranno le conseguenze per i clienti che hanno effettuato un ordine e che ancora non hanno ricevuto la merce.
Il sito è ora di nuovo raggiungibile anche se alla stesura del presente post l’e-commerce non contiene articoli in vendita.