Se non hai mai sentito parlare di Deep Web sei in buona compagnia. Il Deep Web è una cospicua porzione della rete inaccessibile ai comuni strumenti di navigazione. Una sorta di terra di nessuno, invisibile ai motori di ricerca ed accessibile solo tramite strumenti anonimizzanti e crittografanti, in altre parole, tramite il browser TOR.
Per capire quanto sia “profondo” il deep web basta pensare che crawler e spider web, utilizzati dai motori di ricerca per indicizzare le pagine presenti in rete, sono in grado di vagliare e catalogare solo il 10% dei siti web. Il restante 90%, grazie alla protezione di specifici protocolli crittografici, è del tutto inaccessibile.
Cos’è TOR?
Il Deep Web è accessibile solo tramite strumenti in grado di bypassare i controlli di sicurezza; Lo strumento utilizzato a tal fine è il browser TOR (acronimo di The Onion Router).
TOR è un modello di distribuzione dati progettato per garantire l’anonimato degli utenti. L’organizzazione non-profit che supporta tale progetto sostiene il diritto dei navigatori ad accedere ad internet senza necessariamente riempire il proprio PC di cookie e ricevere proposte commerciali frutto dell’analisi dei propri gusti, orientamenti ed interessi.
Grazie a TOR i dati non transitano più direttamente dal client al server, ma passano attraverso dei router che costituiscono un circuito virtuale crittografato a strati (da qui il termine “onion” ovvero cipolla).
La cifratura dinamica fa sì che nessun osservatore, in qualunque punto del percorso, possa mettere in correlazione diretta la reale sorgente dei pacchetti dati con la destinazione.
TOR, quindi, centra pienamente l’obiettivo di rendere difficoltosa l’analisi del traffico dati da parte di terzi e di proteggere la privacy degli utenti garantendo la riservatezza delle comunicazioni.
Il Deep Web
Tra quel 90% di siti non indicizzati ed invisibili ai motori di ricerca troviamo un po’ di tutto. Nella maggior parte di casi si tratta di portali utilizzati per traffici illegali, per consentire comunicazioni segrete e per molte altre attività non proprio lecite.
Un noto sito era Silk Road, portale dedito alla vendita di sostanze illegali e chiuso in seguito ad una retata avvenuta nel novembre 2014. Una operazione complessa che ha visto coinvolti ben 16 Paesi europei e gli Stati Uniti e che ha consentito la chiusura di circa 400 siti illegali e l’arresto di 17 persone.
Premesso che TOR è uno strumento assolutamente legale e che ad essere illegale è l’uso che se ne fa, se si decide di dare una sbirciatina al deep web consigliamo di farlo con la massima cautela. Nel deep web c’è un po’ di tutto e spesso, ribadiamo, si tratta di materiale illegale. E’ inoltre facile imbattersi in malware e virus.
Nonostante l’obiettivo di salvaguardare la privacy degli utenti e di superare le censure presenti in molti Paesi sia stato centrato dagli ideatori e sostenitori di TOR, ci sono alcuni svantaggi nell’utilizzarlo per la navigazione.
A parte l’interfaccia piuttosto arcaica, il percorso seguito dai dati su diversi nodi prima di arrivare a destinazione rende la navigazione alquanto lenta; la velocità subisce ulteriori rallentamenti durante le ore di maggior uso della rete. Non è inoltre utilizzabile per i torrent (che rendono visibili gli indirizzi IP e vanificano, quindi, le strategie di protezione implementate da TOR).
L’architettura di questo strumento di navigazione ha resistito, finora, a tutti i tentativi di individuarne falle e di vanificarne l’efficacia. Ad oggi è l’unico strumento valido in grado di garantire l’anonimato e di proteggere i dati di navigazione.