Molti utenti guardano Linux con diffidenza soprattutto per la scarsità di software professionali. Problema affrontato solo da alcune software house che cercano di ovviare a questo problema creando applicazioni multipiattaforma; molti dei programmi commerciali indispensabili per chi utilizza il computer per lavoro, però, sono sviluppati solo per Windows. La soluzione da molti adottata è quella di implementare un sistema virtualizzato che consenta a questi programmi di girare anche su sistemi Linux. Una soluzione alternativa alla virtualizzazione che non tutti conoscono e che risolve problemi legati alla performance dei sistemi virtualizzati Windows si chiama Wine. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Wine è un progetto nato più di vent’anni fa con lo scopo di duplicare chiamate, librerie ed aspetti vari di sistemi con architettura Win32 al fine di consentire l’esecuzione di programmi Windows all’interno non solo di Linux, ma anche di altri sistemi operativi (i.e. FreeBsd, Mac OS x, Solaris).
Il progetto è open source ed è distribuito con licenza GNU Lesser General Public (LGpl).
Va detto che configurazione ed uso di Wine non sono cosa semplice. Un sistema virtualizzato è più facile da implementare. La curva di apprendimento ed implementazione è piuttosto bassa ed occorre prendere confidenza con una serie di procedure e settaggi senza i quali i programmi Windows difficilmente potranno essere utilizzati sul sistema Linux. La domanda nasce spontanea. Perché utilizzare Wine al posto di un sistema virtualizzato?
Le motivazioni sono legate al livello prestazionale offerto dal programma Wine. Il programma, infatti, traduce le chiamate delle applicazioni Windows verso il sistema Win32 in funzioni e comandi del sistema operativo Linux (o altro sistema ospite) senza la necessità di dover effettuare l’emulazione completa di un sistema operativo e di un computer.
Rispetto ad un hypervisor, quindi, il software Wine garantisce vantaggi prestazionali importanti. Va anche aggiunto che con Wine occorre installare soltanto un software e non occorre implementare alcuna installazione del sistema Windows che, tra le altre cose, presuppone l’acquisto di una licenza.