Nell’aprile del 2014 Google introdusse le liste di remarketing smart ovvero liste di utenti con un’alta probabilità di convertire. Google a distanza di un anno e mezzo lancia un nuovo strumento di analisi basato sullo stesso algoritmo di machine learning: Google Smart Goals.
Cos’è
Smart Goals è in grado di identificare le visite di alta qualità, scaturite da una campagna AdWords, verso il sito web oggetto di analisi. In pratica ad ogni visita viene attribuito un punteggio e le migliori visite (circa il 5% del traffico AdWords ) vengono conteggiate come smart goal. I dati vengono raccolti in maniera automatica su quei siti web che hanno scelto di condividere i dati relativi alle conversioni. Grazie a queste informazioni Google è in grado di rilevare alcuni fattori chiave fortemente correlati alle probabilità di convertire. Fattori quali la durata delle sessioni, le pagine per sessione, la posizione del dispositivo e il browser utilizzato. I dati visualizzati nel report rifletteranno le visite che hanno più probabilità di portare una conversione.
Prerequisiti
Per poter utilizzare gli Smart Goals occorre:
- Aver collegato AdWords e Analytics.
- Aver avuto nel mese precedente almeno 1000 click verso la view dove smart goals è stato attivato.
- La view non deve ricevere più di 1 milione di hits al giorno.
- Aver abilitato la spunta nella condivisione dei dati dell’account con altri prodotti e servizi Google.
Come accade per gli altri obiettivi in Analytics, anche gli Obiettivi Smart possono essere importati in AdWords per consentire, quindi, l’ottimizzazione delle campagne o per la creazione di custom report con una metrica creata ad hoc. Uno dei vantaggi derivati dall’importazione consiste nella possibilità di impostare anche un costo per acquisizione (CPA) e non solo un costo per clic (CPC).