Per anni l’A/B Split Testing è stata l’arma segreta utilizzata da super esperti nel settore marketing per la crescita di startup. Oggi non è più così; questo validissimo strumento di facile implementazione è ora a disposizione di chiunque voglia ottimizzare il proprio sito/blog ed ottenere il massimo risultato possibile in termini di visite e di conversioni. Vediamo come funziona:
Cos’è
Come tutti i webmaster ben sanno, costruire un sito/blog che sia graficamente accattivante non è sufficiente; è di fondamentale importanza che esso sia performante ed efficace. Qualunque sia l’oggetto del sito, l’obiettivo primario è quello di far sì che esso generi il maggior numero di conversioni. Grazie all’A/B Split Testing è possibile testare varie versioni del sito e capire qual è quella in grado di convertire di più. Per versione del sito si intendono pagine simili che si differenziano l’una dall’altra per uno o massimo due elementi (titoli, immagini, colore dei pulsanti, posizionamento dei form, ecc.). Programmi ad hoc andranno quindi a sottoporre, a rotazione e nello stesso periodo, le due pagine (versioni) ai visitatori. Al termine del periodo di test (che può essere di pochi giorni o di qualche settimana), si analizzeranno i risultati ottenuti tramite il software di monitoraggio del traffico (Google analytics per esempio) per capire, quindi, qual è stata la pagina che ha ottenuto il riscontro migliore.
Questa procedura può essere utilizzata anche per testare una campagna newsletter creando due landing pages diverse.
Procedura
Step 1
Per iniziare con lo split testing occorre innanzitutto scegliere una variabile che costituirà l’oggetto del test. Si creeranno così due versione della stessa pagina differenziate solo dall’elemento che si intende testare.
Ad esempio, se si vendono prodotti digitali e si nota un tasso di rimbalzo estremamente elevato, si creano due pagine simili con titoli o con colori di sfondo o con immagini diverse.
Per chi è agli inizi è opportuno identificare solo una variabile. Il test di pagine con più di una variabile è per utenti avanzati.
Ecco alcuni esempi di variabili che possono essere l’oggetto del test:
- Immagini diverse oppure immagini uguali ma posizionate diversamente
- La frase utilizzate per il call-to-action
- Il prezzo dei prodotti
- Il posizionamento e le parole utilizzate per iscriversi ad una newsletter
- La forma, il colore ed il posizionamento del pulsante “aggiungi al carrello”
Le possibilità sono davvero tante.
Step2
Il programma più utilizzato è senza dubbio “Content Experiments“ di Google. Il programma è gratuito ed è estremamente semplice da utilizzare.
Per effettuare il test A/B occorrono tre elementi:
- L’URL della pagina originale (ad esempio pagina-prodotti.html)
- L’URL della pagina alternativa (pagina-prodotti-2.html)
- La metrica per cui si desidera migliorare il rendimento.
Una volta fornite queste informazioni, il tool fornirà un nuovo codice di tracciamento Google analytics che andrà inserito nelle pagine oggetto del test.
A questo punto sarà possibile controllare dal pannello di GA i risultati del test. Ovviamente, affinché i risultati abbiano un senso è opportuno ottenere un campione statistico significativo.
Con i dati ottenuti sarà quindi possibile apportare le dovute modifiche al sito e magari ripetere il test con variabili diverse.