Si chiama Loopix ed è un nuovo network votato all’anonimato. Creato da un gruppo di ricercatori della London University, Loopix si pone come alternativa a TOR ed ha una architettura studiata per risolvere alcune delle problematiche che affliggono il noto network “a cipolla”.
Il principio posto alla base di Loopix è uguale a quello utilizzato per TOR, ovvero un mix di network con l’obiettivo di scambiare messaggi anonimi tramite l’uso di reti complesse. Il metodo utilizzato è, però, diverso rispetto alla rete TOR. Mentre TOR utilizza un protocollo conosciuto come Onion Routing, Loopix è basato su una architettura basata sui messaggi inviati con ritardi casuali.
Tale soluzione consente di risolvere un grosso problema legato alle reti a messaggi ovvero l’alto livello di latenza delle trasmissioni. Il network mix su cui è basato consente, così come avviene su TOR, il transito delle comunicazioni tra server ed utente su reti di nodi intermedi la cui scelta è del tutto casuale.
- Il server provider Loopix invia il messaggio dell’utente attraverso un mix di nodi intermedi scelti casualmente
- Il messaggio arriva al provider del destinatario e viene conservato in una casella postale in attesa che l’utente si colleghi. Peculiarità (i.e. offline storage) che distingue Loopix da TOR
- Anche Loopix effettua la criptazione dei messaggi tramite Sphinx
L’uso congiunto di traffico fittizio, crittografia e messaggi casuali garantiscono, secondo i ricercatori, una maggior sicurezza delle trasmissioni ed inficia eventuali tentativi di sorveglianza da parte di organizzazioni governative e di provider.
Va però detto che la tecnologia Loopix rappresenta una soluzione più che adeguata per messaggistica istantanea ed e-mail ma non è in grado di gestire al meglio la navigazione web.
TOR, quindi, continuerà, almeno nel prossimo futuro, a rappresentare lo strumento di comunicazione anonima più usato.