L’importanza di ottimizzare il proprio sito per farlo comparire tra le prime due pagine di Google è ormai fuori discussione. Le strategie SEO da implementare sono tante ma spesso si dimentica che Google non è l’unico motore di ricerca esistente e che una percentuale considerevole di utenti utilizza motori come Bing per ottenere le informazioni di cui ha bisogno. In questo articolo valuteremo le differenze tra i due motori ed in che modo le diversità degli algoritmi di ricerca dovranno essere tenute in considerazione in ambito SEO.
Statistiche
Google è ormai il motore di ricerca per antonomasia. Nel 2013 sono state effettuate tramite Google due trilioni di ricerche. In termini percentuali stiamo parlando di circa il 67% del totale delle queries. Bing, motore di ricerca di proprietà Microsoft, con uno share del 18% risulta essere il secondo motore più utilizzato. Il restante 15% viene diviso tra motori di ricerca minori.
Perché considerare anche altri motori di ricerca
Per molti, quel 67%, è motivo sufficiente per impostare le proprie strategie di SEO unicamente in funzione degli algoritmi di Google. Scelta comprensibile, ma occorre tener presente che così facendo in qualche modo si rinuncia ad una percentuale consistente di traffico organico proveniente da una parte dei navigatori.
Ottimizzare il proprio sito anche per Bing comporta sicuramente un carico di lavoro maggiore ma ci sono alcuni benefici che potrebbero ricompensare il lavoro extra; A nostro avviso, il motivo principale per implementare strategie SEO che considerino anche gli algoritmi di ricerca di BING, oltre alla percentuale di utenti che adotta strumenti di ricerca diversi da Google, risiede nell’opportunità di non avere come unico referente un solo motore di ricerca. Gli algoritmi di ricerca cambiano in continuazione e può capitare che il duro lavoro svolto per conquistare le prime posizioni su Google venga vanificato da un nuovo algoritmo che modifichi i criteri di valutazione dei siti (vedi Mobilegeddon per esempio). Aver ottimizzato il proprio sito anche per altri motori limita in qualche modo i danni.
Differenze tra Google e Bing
- Età del sito
- Google tende a dare maggiore importanza ai siti di nuova generazione contraddistinti da una maggiore rilevanza sociale.
- Bing, d’altro canto, tende a privilegiare quei siti che abbiano informazioni concrete a prescindere dalla data di pubblicazione.
- Keywords
- L’algoritmo di Google analizza non solo le parole chiave ma anche il contesto nel quale quelle parole chiave vengono inserite ed effettua una valutazione del sito in funzione degli elementi che ruotano intorno alle keyword.
- Bing utilizza esattamente le parole chiave inserite lasciando un po’ meno spazio alla creatività in ambito di contenuti ed ottimizzazione.
- Gestione delle ricerche ambigue
- Quando vengono effettuate ricerche che utilizzano termini che si prestano a diverse interpretazioni, Google tende a favorire quei siti più famosi facendo emergere le informazioni relative alle aziende più grandi e stabili associabili alla query.
- Bing, invece, tende a privilegiare i risultati locali facendo comparire ai primi posti i siti legati ad aziende locali.
- Flash
- Google sembra condividere in pieno l’idea che Steve Jobs aveva di Flash. I suoi algoritmi hanno qualche difficoltà nell’ estrapolare le informazioni dalle applicazioni scritte in Flash.
- L’esatto contrario sembra avvenire per Bing che addirittura privilegia i siti con contenuti Flash.
- Social
- Google non è ancora riuscita ad integrare nei risultati delle ricerche eventuali raccomandazioni o punteggi che un utente di Facebook ha assegnato all’azienda oggetto della query.
- Bing, invece, sembra tenere in considerazione le valutazioni effettuate nei vari social network.
- Analisi dei contenuti
- Google basa le sue valutazioni su un algoritmo molto complesso ed è in grado di effettuare valutazioni approfondite sui contenuti di un sito.
- Bing, basandosi su un software molto più recente, è meno complesso e basa le valutazioni sui contenuti analizzando solo i primi 100 kb di una pagina. E’ quindi importante inserire all’inizio delle pagine le informazioni principali.
Implementare strategie SEO che tengano conto anche delle caratteristiche di altri motori di ricerca non è certo un errore. Non dimentichiamo, però, che un buon posizionamento sui motori di ricerca è solo una parte di un processo lungo e complesso che deve vedere come controparte il visitatore e non Google o Bing. Proporre contenuti rilevanti e di qualità faranno sì che il visitatore non solo raggiunga la nostra pagina ma che rimanga sul sito per fruire dei contenuti aumentando, in questo modo, la probabilità di raggiungere l’obiettivo per cui il sito è stato creato.