Nell’articolo precedente abbiamo illustrato le differenze tra i due motori di ricerca più utilizzati; Google e Bing. Il dominio indiscutibile di Google nel panorama dei motori di ricerca spinge la maggior parte delle aziende ad investire le proprie risorse unicamente in campagne Google Adwords. Valutare, però, l’ipotesi di utilizzare parte del proprio budget per fare pubblicità anche su Bing potrebbe rivelarsi una mossa intelligente. Vediamo perché
Yahoo! & Microsoft hanno unito le forze in quella che viene definita Search Alliance. L’intento alla base di questa alleanza è quello di offrire agli utenti della rete una valida alternativa ed una reale libertà di scelta.
Il servizio offerto dall’Adcenter di Bing è molto simile a quello di Google Adwords; I meccanismi di implementazione delle campagne ed il loro monitoraggio tramite report ed informazioni di vario genere ricalcano quanto offerto da Google. Quali sono allora le differenze e quali sono i vantaggi nel realizzare una campagna anche con Bing?
- CPC – costo per clic sul network Yahoo! Bing è inferiore di circa il 42% rispetto a quello su Google. Secondo quanto rilevato da una società di marketing intelligence internazionale (Adgooroo) i costi medi per clic su Bing sono di gran lunga inferiori rispetto a Google. La seguente tabella riporta alcuni dati piuttosto significativi:
- Selezione dispositivi – A partire dal 2013 tutte le campagne google agiscono indiscriminatamente sui dispositivi fissi (desktop) e mobili (smartphone, tablet). Non è più possibile, per esempio, rivolgere le proprie campagne esclusivamente ai dispositivi mobili ed escludere le ricerche effettuate da desktop.
Bing, al contrario, consente di escludere le ricerche provenienti da tablet e desktop. E’ anche possibile optare per ricerche provenienti esclusivamente da specifici sistemi operativi. - Esclusione di search partners – Con Bing è possibile escludere le ricerche provenienti da determinati search partners (come msn.com per esempio). Se durante il monitoraggio di una campagna pubblicitaria notiamo che uno dei partner di ricerca ha costi non supportati da CTR accettabili possiamo escluderlo tramite l’apposito form.
- Varianti vicine – Le cosiddette close variants (sinonimi delle parole chiave selezionate o parole digitate in maniera errata nel campo di ricerca) sono ormai inserite di default nelle campagne Google. Con Bing, invece, è ancora possibile optare per la loro esclusione. Questa distinzione è particolarmente rilevante quando in una campagna vengono impostate parole chiave negative. Google, non offrendo la possibilità di escludere la corrispondenza generica delle keyword, andrà ad escludere anche eventuali parole chiave rilevanti ai fini della campagna in essere. Con l’opzione di corrispondenza a frase di Bing, invece, verrà esclusa solo la parola chiave e non anche eventuali sinonimi.
- Fusi orari – Con Bing è possibile impostare singolarmente un fuso orario per ogni nuova campagna.
- Minore concorrenza – Meno aziende concorrenti con le quali lottare per i primi posti del motore di ricerca significa maggiori probabilità di comparire in cima alla lista.
- Filtrare le ricerche in funzione dei dati demografici – Questo è uno degli aspetti più interessanti di Bing. Grazie all’opzione offerta è possibile selezionare le ricerche in funzione del genere (uomo o donna) e dell’età dell’utente. Se per esempio il prodotto oggetto della campagna pubblicitaria è rivolto ad un pubblico femminile appartenete ad une determinata fascia di età, con Bing sarà possibile impostare un filtro che tenga in considerazione questo specifico target.
Adwords resta la scelta logica per la maggior parte degli inserzionisti, ma prendere in considerazione anche Bing Ads non è sicuramente un errore e può rappresentare una interessante opportunità da non sottovalutare.