Nell’articolo precedente abbiamo spiegato quali sono i vantaggi nell’utilizzare il tool di Google per installare snippet di codice all’interno delle pagine HTML in maniera semplice e veloce. Una volta presa confidenza con lo strumento può accadere, però, che si esageri con il numero di tag installati e che si commettano una serie di errori che possono inficiare il corretto funzionamento del sito web.
In questo articolo vedremo quali sono gli errori più comuni commessi da utenti alle prime armi con GTM.
Implementazione errata dello snippet GTM
Accertarti che il codice GTM sia stato installato correttamente all’interno del sito. Rimuovi il codice di Google Analytics precedentemente installato per non ritrovarti con dati duplicati.
Accertarti, inoltre, che il codice sia stato installato nella sezione giusta delle pagine.
Over tracking di eventi
Vista la facilità d’uso dello strumento può accadere che si esageri con il tracciamento di eventi. Tracciare ogni click, scroll o interazione non solo può aumentare i tempi di caricamento delle pagine, ma può anche prevenire la corretta identificazione di dati importanti. È bene ricordare, soprattutto quando si ha a che fare con Google Tag Manager, che la qualità è meglio della quantità.
Trigger eccessivamente specifici
Un errore spesso commesso riguarda la creazione di trigger che siano troppo specifici. Ad esempio, se sul tuo sito il numero di telefono è riportato su più pagine e vuoi tracciare il numero di click effettuato su ogni numero occorre creare un unico trigger e non un trigger per ogni numero. In questo caso basta creare delle variabili custom o built-in.
Omessa pubblicazione delle modifiche
Una volta impostati tag e trigger ricordarti di cliccare il tasto “INVIA” per far sì che il tag diventi operativo.
Versioni
In fase di creazione e lancio di un Tag è possibile indicare una versione della modifica apportata. Questa versione va vista come uno snapshot del tuo container; Nel caso in cui il tag dia problemi o si decida per un motivo qualsiasi di tornare indietro e riattivare una vecchia versione è possibile farlo semplicemente optando per lo “snapshot” desiderato. Sempre, ovviamente, che la versione sia stata correttamente inserita a che contenga le informazioni necessarie ad identificare il contenuto del container.