Il cybersquatting consiste nel registrare, vendere o utilizzare un nome di dominio con l’intento di trarre profitto dal marchio di qualcun altro.
In genere si riferisce alla pratica di acquistare nomi di dominio che utilizzano i nomi di aziende esistenti con l’intento di rivenderli a prezzi maggiorati alle stesse aziende.
Questo potrebbe portare ad una controversia sul dominio tra il proprietario del marchio e il proprietario del dominio.
La pratica spesso implica non solo una versione del dominio, ma la registrazione di qualsiasi estensione di dominio disponibile.
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In che modo influisce sui proprietari di un marchio?
Quando una persona registra un dominio, ne possiede tutti i diritti fino a quando non lo vende o lascia che la registrazione scada.
Pertanto, i cybersquatter possono danneggiare gravemente un marchio semplicemente impedendo loro di utilizzare il nome di dominio corrispondente al marchio stesso.
Tuttavia, questo danno può andare ben oltre il semplice impedimento dei proprietari di marchi di utilizzare il dominio per le proprie attività commerciali.
In alcuni casi, comporta il re indirizzamento dei visitatori a pagine web non gradite, siti di phishing e persino siti della concorrenza.
Questo potrebbe compromettere gravemente la reputazione del marchio.
Come riconoscere un caso di cybersquatting
Per sapere se un nome di dominio che si desidera acquistare viene utilizzato da un cyber squatter, una delle azioni più semplici da fare è controllare se quel nome di dominio conduce ad un sito web.
Se non ti indirizza ad un sito web funzionante, ma ad un sito dove compare la scritta “nome di dominio in vendita”, “in costruzione” o “impossibile trovare il server”, è probabile che tu abbia a che fare con un cybersquatter.
L’assenza di un sito reale, infatti, potrebbe indicare che l’unico scopo del proprietario del nome di dominio nell’acquisto del nome sia quello di rivenderlo ad un prezzo più alto.
In questa situazione però, il condizionale è d’obbligo: l’assenza di un sito web non comporta sempre la presenza di cybersquatter.
Potrebbe infatti trattarsi di un sito che è realmente in costruzione o aver riscontrato un problema.
Nel caso in cui il dominio ti porta a un sito web funzionante ma che è composto principalmente da pubblicità di prodotti o servizi correlati a quelli proposti dal tuo marchio, potresti essere di fronte ad un caso di cybersquatting.
Altro discorso invece se il sito a cui sei stato indirizzato è funzionante, ha una relazione con il nome del tuo marchio, ma non è in concorrenza con i tuoi prodotti o servizi.
In questo caso probabilmente potrebbe essere legato ad una semplice assonanza tra due marchi.
Typosquatting e altri problemi di controversia sui domini
Con la crescita di internet e delle piattaforme di social media, si sono evolute una miriade di versioni di cybersquatting.
Ad esempio, il typosquatting si riferisce alla registrazione di domini con un segno o simbolo errato.
Il typosquatting è noto anche come dirottamento di URL e si rivolge soprattutto a quegli utenti che digitano in modo errato un nome di dominio o un termine di ricerca.
Il Page-jacking invece si verifica quando un hacker copia la pagina web di un altro, utilizzandola su un sito di dominio di terze parti.
Questo indurrebbe i visitatori a fornire informazioni riservate con il rischio di un furto d’identità.
Proprio per evitare questi fastidiosi problemi, è necessario investire nella protezione della proprietà del dominio.
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